Quite Ensemble

Conosciamo meglio
Quite Ensemble
Quite Ensemble è uno studio creativo che lavora su esperienze audiovisive inaspettate, creando installazioni immersive e opere basate sulla luce-suono, ricercando e concentrandosi sull'equilibrio tra natura e tecnologia come principali strumenti di creazione.

Fondato nel 2009 da Fabio Di Salvo e Bernardo Vercelli, Quiet Ensemble è uno studio creativo con sede a Roma che lavora su esperienze audiovisive inaspettate, installazioni immersive e opere basate sulla luce-suono. Lo studio si concentra sull'equilibrio tra natura e tecnologia come principali strumenti di creazione.

Le opere di Quiet Ensemble catturano l'essenza di vari oggetti e creature, dagli ananas alle nuvole, fondendo elementi organici e artificiali e concentrandosi su elementi insignificanti ma meravigliosi come il movimento di una mosca o il suono degli alberi. Celebrando i “concerti invisibili” di tutti i giorni che ci circondano, Quiet Ensemble si sforza di rivelare aspetti nascosti o spesso trascurati del nostro ambiente.
Quiet Ensemble
QUIET ENSEMBLE
Fragile, 2025, video installazione
Fragile esplora il concetto di fragilità come matrice estetica e generativa, in un dialogo continuo tra casualità e trasformazione.

Vibrazioni impercettibili innescano progressivamente incrinature digitali che si sviluppano in forme visive sempre diverse: crepe luminose, esplosioni cromatiche e fratture imprevedibili che emergono dall'intimo della materia elettronica. La tecnologia, solitamente nascosta, si espone nella sua fisicità, rivelando la propria natura organica e vulnerabile.

L’opera si alimenta di dati reali provenienti dall’Osservatorio Gravitazionale Europeo (EGO) di Cascina (PI), traducendo i segnali cosmici e ambientali in fenomeni visivi e sonori. I monitor diventano così, misteriosamente, altrettante antenne, in grado di ascoltare e restituirci in modo sensibile i sussulti cosmici più remoti. La rottura diventa ritmo, vibrazione, materia sonora, trasformando il collasso in un atto creativo e poetico. In questa coreografia del disgregarsi, Fragile celebra la bellezza dell’imprevedibilità, rivelando l’intimo legame tra entropia e forma.